
Elezioni 2013, il primo partito è quello dell’astensione, oltre 11 milioni di persone.
Alla Camera su 46.906.343 - hanno votato 35.271.540 persone, ovvero il 75,19 %, dunque risultano ben 11.634.803 di persone non votanti.
Al Senato su 42.271.957 elettori, i votanti sono 31.751.350, ovvero il 75,11 % risultano ben 10.520.607 di persone non votanti.
Ma anche nel voto estero il partito dell'astensione ha svolto un ruolo importante.
Alla Camera su 3.494.687 di elettori i votanti sono 1.039.725, il 29,75 % dunque gli astenuti sono
2.454.962 di persone mentre per il Senato su 3.149.501 di elettori risultano ben 2.202.478 di astenuti.
Le
elezioni dal 1948 al 1976 vedono l'affluenza degli elettori alle urne
con un'incidenza assai rilevante del 92% che diminuisce sempre più a
partire dal 1979.
Ma questo non preoccupa l’ormai «coesa» élite, passata giocosamente attraverso la dedizione ad entrambe le ideologie (bipolarismo prima e coesione poi). Anzi, si gioisce ulteriormente perché si può sperare, procedendo per questa strada, di raggiungere i record delle cosiddette «grandi democrazie» dove — come negli Usa — vota meno della metà degli aventi diritto.
Anzi i più sfacciati dicono che il fenomeno del non-voto è un segno di maturità della democrazia.
Ma questo non preoccupa l’ormai «coesa» élite, passata giocosamente attraverso la dedizione ad entrambe le ideologie (bipolarismo prima e coesione poi). Anzi, si gioisce ulteriormente perché si può sperare, procedendo per questa strada, di raggiungere i record delle cosiddette «grandi democrazie» dove — come negli Usa — vota meno della metà degli aventi diritto.
Anzi i più sfacciati dicono che il fenomeno del non-voto è un segno di maturità della democrazia.
Il potere è inevitabilmente elitistico. Non sarebbe potere se non fosse
nelle mani di pochi organizzati. Le élite, poi, sono di vario tipo. Ci
sono élite che si guadagnano sul campo il diritto di essere tali. Ci
sono élite che invece usurpano questo ruolo, e poi ci sono élite che si
ricambiano l’una con l’altra, o che subentrano l’una all’altra. Noi non
siamo, ovviamente, in grado di prevedere queste svolte della storia. È
toccato a noi, che ormai ci troviamo nel XXI secolo, assistere alla
nascita di élite diversissime da quelle che conoscevamo. Faccio un
esempio: la formazione culturale delle élite… Dove avviene ? In quali
luoghi di studio e addestramento ? Ormai il potere economico si crea
esso stesso i propri luoghi di formazione, totalmente al riparo da ogni
controllo.

